Per tendinopatia inserzionale si intende una malattia cronica e molto dolorosa che colpisce il tendine di Achille nel punto in cui si inserisce con il calcagno.
Viene anche chiamata tendinopatia inserzionale dell’achilleo o con l’acronimo Inglese I.A.T.
Tendinopatia o tendinite inserzionale? Il termine tendinopatia non va confuso con tendinite in quanto si riferiscono a due diverse definizioni.
Viene definita inserzionale perché il punto dolente si trova proprio nell’intersezione del tendine con il calcagno.
Esiste anche una tendinopatia non inserzionale che si differenzia per il semplice fatto che il dolore non è localizzato “nell’attaccatura” col calcagno, ma qualche centimetro più sopra.
Diagnosi e sintomi di tendinopatia inserzionale
Il sintomo principale è il dolore intenso e acuta nella zona del tendine di Achille.
Per diagnosticare una tendinopatia inserzionale dell’achilleo ci si basa sulla visita specialistica ortopedica, soprattutto grazie al punto dove il dolore si espone al suo massimo livello.
Vengono poi richiesti ulteriori approfondimenti diagnostici per immagini (Rmn o ecografia) per confermare la tendinopatia del tendine d’Achille o per valutare che non ci siano altre cause alla base del dolore in quel punto specifico.
Trattamento conservativo tendinopatia inserzionale
La tendinopatia inserzionale achillea si tratta solitamente con una terapia conservativa, mirata a eliminare lo stato doloroso dell’infiammazione.
Il supporto di un fisioterapista per aiutarci ad apprendere esercizi mirati a diminuire il carico sul tendine è molto importante.
Per ridurre poi un dolore più intenso legato alla Tendinopatia achillea inserzionale vengono prescritti i cosiddetti FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei.
Riposo ed esercizi isometrici per rinforzare il Tendine sono spesso consigliati dal vostro Medico curante.
Per accelerare il processo, potrebbero essere prescritte (nell’ambito della terapia del dolore), delle sedute con onde d’urto, che sembrano avere una buona efficacia.
Da valutare invece con l’Ortopedico se è il caso di effettuare infiltrazioni di PRP.
Aumento della forza muscolare
Per il ritorno ad un’attività fisica, anche intensa, dopo un problema di tendinopatia inserzionale, è necessario lavorare all’aumento della forza muscolare. In modo mirato e specifico.
Come già accennato, questo tipo di attività viene svolta, almeno inizialmente, con il supporto di un fisioterapista.
E viene eseguita dopo un primo periodo di riposo e terapia mirata a ridurre il dolore. Soprattutto quando intenso.
Gli esercizi consigliati, sono prevalentemente di tipo isometrico.
Ritorno all’attività
Dopo aver svolto questo percorso che possiamo definire di riabilitazione, è possibile ritornare a condurre un’attività fisica o sportiva normale. Questo dopo almeno un mese e mezzo di esercizi di potenziamento della forza muscolare.
Inoltre non andrà ripresa immediatamente con carichi importanti, ma dovrà essere un processo graduale.
Anche per quanto riguarda, ad esempio, la corsa, questa andrà ripresa poco alla volta. Evitando per i primi tempi di correre in salita o su terreni molto dissestati.
Trattamento chirurgico
Nel caso in cui chi soffre di tendinopatia inserzionale achillea non ha trovato benefici dopo almeno 4-5 mesi di terapia conservativa, si potrà pensare di intervenire chirurgicamente.
Solitamente questo è un tentativo che, nella pratica, non viene praticato spesso. Perché tendenzialmente la terapia conservativa è efficace e risolutiva nella maggior parte dei casi.
Le tecniche possono essere diverse, come ad esempio l’osteotomia calcaneare in artroscopia oppure altre tecniche di disinserzione del tendine di Achille e reinserimento con ancora di sutura.
I tempi di recupero in questo caso sono abbastanza lunghi, valutati intorno ai 2 mesi. Oltre a una ripresa graduale dell’attività (soprattutto sportiva o pesante), coadiuvata da esercizi di riabilitazione insieme al fisioterapista.