Che cos’è la sindrome dell’alluce rigido?
Si tratta di una problematica dell’avampiede in cui l’alluce perde la sua normale mobilità. In primo luogo per una sorta di risposta ad una sintomatologia dolorosa. Secondariamente come una vera e propria limitazione meccanica del dito.
Il movimento dell’alluce risulta, dunque, limitato.
Ne soffrono in particolar modo gli uomini di età superiore ai 30 anni, anche se possiamo stimare che circa il 2% delle persone sia colpita dalla sindrome alluce rigido.
L’alluce rigido viene infatti riconosciuto come la prima causa di operazione chirurgica al piede per gli uomini. Mentre per le donne la prima causa di intervento al piede si riscontra nell’alluce valgo.
Alluce rigido cause
La causa primaria è di tipo genetico/ereditario. Il problema della sindrome dell’alluce rigido è derivante da un processo di tipo artrosico a carico dell’alluce o comunque di altro processo di tipo infiammatorio.
Questa condizione, si inserisce in quella che sono un gruppo di deformità che possono colpire il primo dito del piede e che sono l’alluce valgo e l’alluce varo.
Sindrome dell’alluce rigido sintomi
Il primo sintomo che notiamo a differenza del varismo o del valgismo (la cui deformità è più “visibile a occhio nudo”) è quella di una scarsa mobilità dell’alluce verso l’alto.
Anche in questo caso, come per alluce valgo e varo il dolore è un sintomo quasi sempre presente, soprattutto nei casi un po’ più gravi.
Questo proprio per la sua origine infiammatoria. Inoltre il cambio della biomeccanica del passo dovuta alla difficoltà di movimento dell’alluce, tende a farci camminare in modo errato con conseguente dolore che si estende alle restanti dita del piede.
Diagnosi di alluce rigido
Per diagnosticare il problema di alluce rigido basta una semplice visita obiettiva dell’Ortopedico con i due piedi nudi a carico.
Lo specialista potrà notare la sindrome dell’alluce rigido da alcune osservazioni proprio del piede.
Talvolta questa condizione di alluce rigido può essere accompagnata da altre patologie o deformità per cui si rendono necessari, in alcuni casi, esami più approfonditi.
Alluce rigido cosa fare
Quindi cosa possiamo fare per trattare la sindrome da alluce rigido?
I sintomi e la loro gravità sono quelli che permettono al Medico Ortopedico di definire la terapia più adatta.
Terapia che, come per altre deformità dell’avampiede, può essere di tipo conservativo o di tipo chirurgico.
Terapia conservativa
La terapia conservativa nella sindrome dell’alluce rigido riguarda l’assunzione di farmaci antinfiammatori (su prescrizione del Medico) per alleviare lo stato doloroso.
Oppure l’utilizzo di plantari adatti, soprattutto se la biomeccanica del passo è stravolta dall’alluce rigido con conseguenti problematiche alla pianta del piede ad esempio.
Può essere consigliato anche l’aiuto di un fisioterapista per terapia fisiche ed esercizi mirati al miglioramento della camminata.
Ci sono anche calzature apposite consigliate in caso si soffra di sindrome alluce rigido.
La terapia conservativa è tuttavia utile per alleviare il dolore e permettere una vita normale nei pazienti in cui la gravità del caso è considerata bassa.
Quando il dolore non è più sopportabile o si accompagna ad evidenti difficoltà nella deambulazione bisognerà ricorrere alla procedura chirrugica.
Intervento Chirurgico Alluce Rigido
Come per la altre due deformità già citate (alluce valgo e alluce varo) anche in questo caso la chirurgia è utilizzata per correggere la deformità ossea che si è e venuta a creare.
Quindi è importante che l’indicazione del Chirurgo sia corretta nella scelta se procedere con l’operazione o meno.
L’Ortopedico infatti provvederà a proporre l’intervento come seconda istanza, quando la conservativa è risultata inefficace. Oppure in presenza di pazienti con sintomatologia e deformità più grave.
L’intervento può essere effettuato dal Chirurgo anche con tecniche mininvasive per correggere la deformità e rimettere in asse l’alluce.
Nell’intervento chirurgico per la Sindrome dell’alluce rigido può essere previsto anche l’inserimento o meno di protesi, a seconda che sia necessario in base alle indicazioni dell’Ortopedico.
Gli interventi mini-invasivi per la sindrome da alluce rigido, permettono un minor tempo di recupero e una minore degenza.
Il decorso post operatorio comprende una medicazione che va sempre rivalutata a distanza di due settimane dal Medico e prevede l’utilizzo per circa venti o trenta giorni di un’apposita scarpa post-operatoria per camminare e mantenere il piede in scarico.